Tra i vari provvedimenti “discutibili” varati dal Governo Draghi è da segnalare il Decreto Semplificazioni approvato lo scorso luglio. Era evidente fin da subito che si trattasse di una vera a propria presa in giro per i cittadini. Il Semplificazioni infatti non ha semplificato un bel nulla, al netto dall’aver ingrassato le solite tasche ed aver elargito favori ai soliti noti. È un elefante burocratico che ci è costato trenta milioni solo per la segreteria tecnica alla presidenza del Consiglio. Uffici, dirigenti, ragionerie succhiasoldi e inutili sovrastrutture per foraggiare stipendi e complicare le cose. L’altro aspetto gravissimo è che, come al solito così come accade da quando il governo Draghi si è insediato, tutto è stato imposto al Parlamento in tempi record lasciando pochissimo margine di intervento e di discussione all’assemblea. Si è trattato di una vera e propria imposizione ed ennesima dimostrazione di quanto gli assetti democratici di questo paese siano messi in discussione dall’agire di un esecutivo a trazione “tecnica” sorretto da una maggioranza bulgara piuttosto incoerente e variegata.
Altrettanto grave è constatare che questo decreto non presentasse traccia alcuna di sviluppo sostenibile, né di rispetto per clima e ambiente né di tutti quei temi tanto sbandierati fin all’inizio del Governo Draghi. Possiamo dire con certezza che questo provvedimento come tanti altri firmati “Draghi”, abbia fatto l’esatto contrario di ciò che era stato proclamato. In questo decreto “mostro” sono stati inseriti investimenti per ben 59 miliardi di euro per opere che non ci liberano dalle fonti fossili. Sono state inserite grandi opere infrastrutturali ingiustificate. Sono stati superati i limiti imposti per il “subappalto” che – chiunque lo sa! – non semplifica le procedure, ma le complica e le ritarda. Si è continuato a finanziare la costruzione di inceneritori a dispetto di quanto proclamato dai sostenitori incalliti del ministro Cingolani, definito alla sua nomina “grillino”, ma che nel suo agire in materia ambientale ha già dimostrato d’aver veramente poco a che fare con i valori del Movimento 5 stelle ambientalista fondato da Beppe Grillo e oggi anch’esso completamente snaturato. Tra le altre assurdità va segnalato che siano stati dimezzati i tempi per la consultazione da parte del pubblico per i progetti (articolo 8, comma 2-bis – PNIEC-PNRR) da 60 a 30 giorni.
Per non parlare poi della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che grazie a questo decreto viene oggi fatta sul progetto di fattibilità tecnica ed economia e non sul progetto definitivo. Altro che ecologia! E che dire del nuovo condono edilizio? Una nuova sanatoria che copre gli abusi edilizi. La cosa più sconcertante e, incredibile, è che ciò accada tramite il Superbonus: per la prima volta, cioè, il condono edilizio non solo non costa nulla, ma l’abusivo viene premiato per averlo fatto con il pagamento del 110% del Superbonus, corrisposto direttamente dallo Stato. Incredibile davvero. Ci ritroviamo davanti a uno scempio, altro che restaurazione! Con l’Alternativa c’è abbiamo spiegato ai cittadini tutto questo opponendoci in tutti i modi e presentando in commissione numerosi emendamenti correttivi che sono stati puntualmente bocciati e poi definitivamente respinti con il solito strumento della fiducia a mo’ di ghigliottina per decapitare qualsiasi barlume di dibattito o di discussione parlamentare. Abbiamo provato a lottare con tutte le nostre forze estremamente sorpresi dall’atteggiamento del Movimento 5 Stelle che ora avalla passivamente tutte queste iniziative nefaste che un tempo avrebbe avversato e combattuto con tutte le forze. Siamo in pochi all’opposizione ma stiamo comunque cercando di difendere la democrazia e i valori che ci hanno portato da eletti a rappresentare i cittadini.