I tragici eventi di queste ultime ore, con l’intervento militare russo in Ucraina e il bombardamento di numerosi punti strategici nelle principali città, destano in noi estrema preoccupazione. La scelta di intervenire così pesantemente nel territorio ucraino comporta inevitabilmente un grave azzardo dai costi umani e politici imprevedibilmente ampi.
L’azione militare in Ucraina disegna uno scenario che suscita inevitabile apprensione per il futuro della stabilità e della sicurezza in Europa. Oggi entriamo in una terra incognita piena di insidie e sviluppi inattesi che impongono a chi governa una estrema dose di precauzione in tutte le stanze della Casa Comune europea.
Ripudiamo la guerra e la violenza e auspichiamo un immediato cessate il fuoco, augurandoci si possa riprendere immediatamente un confronto diplomatico per fermare un conflitto che richiama alla memoria i giorni più bui del secolo scorso. Il nostro pensiero va ai civili che in queste ore temono per la propria vita, ai quali dobbiamo fornire assistenza. Siamo convinti che si debba fare tutto il possibile per evitare un’espansione del conflitto che mini la stabilità dell’Europa in un momento già tragico dal punto di vista sanitario ed economico. La nuova escalation militare ha dimostrato che la politica delle sanzioni nel tempo non ha portato a nulla. Mentre tutto ciò accadeva, le nostre classi dirigenti, italiane ed europee, si sono dimostrate totalmente irresponsabili e inadeguate nell’ignorare un focolaio di guerra pronto a divampare al primo vento di crisi, intanto che avallavano analoghe violazioni del diritto internazionale in scenari a noi vicini geograficamente.
Era ed è necessario un lavoro diplomatico e di confronto più ampio vista la delicatezza della situazione e il portato storico delle aree direttamente coinvolte. Ci auguriamo che tutte le forze occidentali mantengano una linea improntata sulla risoluzione del conflitto “non armata”. Perché violenza chiama violenza e in questo momento l’unica cosa a cui si deve ambire è la pace tra i popoli.
Null’altro può valere più di questo.