Nella conferenza stampa di oggi abbiamo parlato della categoria di lavoro della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, settori che nell’ultimo ventennio hanno avuto una forte espansione a cui, però, non sono corrisposti adeguati salari e tutele per un esercito sottopagato di lavoratori e lavoratrici che rivendica solo diritti fondamentali, salari dignitosi e sicurezza.
Come se non fosse abbastanza il CCNL vigilanza privata e servizi fiduciari è scaduto da 6 anni e 2 mesi e, nonostante le forze politiche di maggioranza continuino ad annunciare (invano) il salario minimo, queste persone devono fare i conti con paghe orarie che toccano anche i 3,13€ netti l’ora nel 2022!
Anche la disciplina dell’orario di lavoro, dei riposi, delle pause, del lavoro straordinario e notturno, è in deroga alla normativa europea e rimandata alla contrattazione sindacale di secondo livello che, anziché migliorarla, spesso la modifica in peggio.
In tutti questi anni non c’è stato un riconoscimento per la figura professionale né dello status giuridico di pubblico ufficiale o agente di pubblica sicurezza né di professione usurante.
La partita del rinnovo contrattuale e della riforma delle professioni riconosciute come usuranti si gioca adesso!
È per questo che abbiamo voluto, insieme ad USB, tenere i fari ben accesi perché non siamo disposti ad accettare ulteriori compromessi al ribasso.
Manca totalmente un riscontro politico sulle condizioni in cui versano i 100mila addetti ai servizi di Vigilanza Privata e di sicurezza.
Adesso è arrivata l’ora di assumersi le proprie responsabilità e porvi rimedio.