Si chiama stare con i piedi in due staffe o meglio in questo caso forse sarebbe più appropriato dire che si tratta di far sembrare che l’Italia stia con i piedi in due staffe, promulgando la causa di due fazioni, fingendo di impegnarsi in sede ONU a fare da paciere o peggio, fingendo di seguire una strategia che porti alla risoluzione del conflitto con minor danni per tutti. Ma in realtà sappiamo tutti che la posizione del nostro governo sul conflitto israelo-palestinese sia completamente sbilanciata a favore delle politiche belligeranti e imperialiste di Netanyahu. Neanche dinnanzi a migliaia di morti innocenti si modera una posizione unilateralmente ottusa. In questo contesto, la realtà è che l’Italia si è astenuta alle votazioni della risoluzione per una tregua a Gaza, proposta dagli Stati Arabi all’Assemblea Generale ONU, seguendo la scia della superpotenza americana. Sarebbe lecito chiedere conto al Governo italiano di questa assurdità, ma sappiamo già darci delle risposte senza scomodare l’interlocutore. Detto questo, ad onor di cronaca, l’Italia è tra i 45 Paesi che si sono astenuti anche se la risoluzione è stata approvata a stragrande maggioranza con 120 voti a favore e 14 contrari, con Israele e USA in testa. Questo è quello che accade quando non si ha una propria linea autonoma in politica estera, ma una impostazione dettata da altri e lo si capisce bene dopo aver letto le dichiarazioni del rappresentante per l’Italia presso le Nazioni Unite. Alla fine non fa altro che confermarci che la premier Meloni e tutto il suo entourage non si sono schierati contro il massacro di donne e bambini innocenti, per pura pavidità e sudditanza nei confronti degli Stati Uniti e del Governo Israeliano. Vergogna è la parola più appropriata in questi casi, tanto più, dopo il susseguirsi delle dichiarazioni apparse in questi giorni da parte dell’ex ambasciatore israeliano in Italia che instigava al genocidio dei palestinesi. Bene, stare con i piedi in due staffe senza prendere posizioni a questo punto; sarebbe già un’ottima cosa se queste sono le prerogative con cui l’Italia affronta una questione così delicata che avrebbe solo necessità di azioni concrete per la salvaguardia delle persone indifese che da entrambe le parti si trovano a subire in modo feroce i giochi, gli interessi, i poteri e le decisioni calate dall’alto. Di certo non si risolverà nulla schierandosi subdolamente per una parte, come la solita regia sta imponendo per tutte le questioni internazionali con cui abbiamo avuto a che fare in questi ultimi anni. Ci vuole un cambio di regia. Anche se con questo Governo, forte con i deboli e debole con i forti, c’è poco da star sereni.
Eliana Gazzarri